Chi sa fare il bene e non lo fa, commette peccato.

Giacomo 4:17


Questo versetto ci dice due cose: la prima c'è chi sa fare il bene e chi no, la seconda è che chi comprende cosa è il bene commette peccato se non lo fa. Quindi, ognuno di noi prima di tutto deve comprendere cosa è il bene e cosa è il male, secondo Dio. Perché da questa conoscenza sarà valutato il nostro operato alla fine.

Poiché l'uomo si è ritagliato su misura il suo concetto di bene e male, possiamo affermare che esistono due tipi di bene: uno originato dalla mente razionale che è compiuto da quasi tutti gli uomini per amore circoscritto e per riconoscenza umana, per profitto personale cioè si fa del bene per puro tornaconto personale o si pensa come guadagnare, è un finto bene ossia "faccio del bene a chi mi fa del bene", "amo chi mi ama", ecc..

Ma la Parola di Dio è categorica: "E quando distribuissi tutte le mie facoltà per nutrire i poveri, e quando dessi il mio corpo ad essere arso, se non ho agape [puro amore altruistico], ciò niente mi giova". (1Cor 13:3).

E in effetti quale giovamento può avere colui che dà per ricevere in cambio onori e gloria dall'uomo? Questo è il premio che otterranno cioè otterranno ciò che desiderano: gloria dagli uomini ma non da Dio come disse Gesù.

"Guardatevi dal praticare la vostra giustizia nel cospetto degli uomini per esser osservati da loro; altrimenti non ne avrete premio presso il Padre vostro che è nei cieli. Quando dunque fai limosina, non far sonar la tromba dinanzi a te, come fanno gl'ipocriti nelle sinagoghe [e chiese] e nelle strade, per essere onorati dagli uomini. Io vi dico in verità che cotesto è il premio che ne hanno." (Matteo 6:1-2)

Il bene secondo Dio è amare con tutto sé stesso Dio l'Eterno e il prossimo. Il bene secondo Dio è osservare la sua legge e i suoi comandamenti; infatti, il peccato è la violazione della legge di Dio (Esodo 20:1-26; 1Giov 3:4). Chi rigetta la legge di Dio o la modifica diventa giudice di sé stesso e si auto assolve dal peccato perciò condanna Dio, l'unico e vero Legislatore.

Dio è Agape e chi ha questo agape allora in lui c'è il bene. Il vero bene viene dal profondo del cuore e non esprime un sentimento in parole ma concretamente e senza pretendere nulla in cambio perché desidera il bene dell'altro.

Il cuore degli uomini è ingannevole più di ogni altra cosa, insanabile e maligno che nemmeno l'uomo stesso conosce. Chi, invece, conosce il cuore degli uomini è solo Dio ed è Lui che lo può guarire affinché da esso scaturisca il bene secondo la Sua volontà.

Senza l'intervento di Dio nel nostro cuore e nella nostra mente, nessuno può fare del bene altruistico senza un tornaconto. Poiché dal cuore vengono pensieri malvagi, omicidi, adultèri, fornicazioni, furti, false testimonianze, diffamazioni e l'ipocrisia.

Il bene non può essere un sentimento che va e viene secondo i nostri comodi; è vano fare del bene solo a chi ci fa del bene e rendere male a chi ci fa del male, questo è solo la natura umana. L'uomo dichiara la guerra e trova una sua ragione valida che giustifica la necessità di uccidere, ma al contrario non trova mai una ragione o uno scopo per fare il vero bene, fare del bene è considerata solo debolezza.

Se qualcuno possiede dei beni di questo mondo e vede suo fratello nel bisogno e non ha pietà di lui e non si adopera per aiutarlo non commette forse peccato? Chi fa finta di non sentire le grida del povero e dei disperati a causa delle ingiustizie quando è in suo potere di fare qualcosa per loro, chi non paga i lavoratori e chi dice di credere in Dio ma non si adopera per il bene commettono un grave peccato dinnanzi a Dio.

Chi sa fare il bene, dunque, si ricordi di ciò che ci dice la Parola di Dio: "Poiché dobbiamo tutti comparire davanti al tribunale di Cristo, affinché ciascuno riceva la retribuzione delle cose fatte quand'era nel corpo, secondo quel che avrà operato, o bene, o male". (2Cor 5:10).

Oggi non mancano le occasioni di fare del bene e ci sono tante persone che lo fanno, in silenzio; perciò ognuno di noi esamini sé stesso e chieda al Signore di darci il volere e il potere di fare la sua volontà.




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